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Visualizzazione dei post da dicembre, 2022

IMPRESSIONI, RIFLESSIONI, ESPRESSIONI DI UN DÉRACINÉ

  di Sildenepro da Castromangio & Gemistoffo (Diario di Silde: Intarsiare l'asfissia dell'oggettivo, col respiro della singolarità vissuta? metodo Carrère, Céline, Dost...) Stamattina l'ho vista brutta, ci siamo mi son detto: domani faccio 76 anni, mi sta venendo un ictus... nel dormiveglia la sensazione di una perdita di controllo fisico della coscienza, un ritorno di labirintite? Da troppi giorni ho parestesie alle tempie, dovute a troppe cause: sedentarietà (non faccio altro che leggere o scrivere, e sono stufo di camminare)... vecchi traumi... in questo momento ho la sensazione di poter svenire da un momento all'altro... Non mi curo e non mi sono mai curato, dice l'uomo del sottosuolo, il mio vero fratello! se non leggerete queste parole, è perché... Hanno scritto le riflessioni d'un condannato a morte... si è scritto di tutto... io mi sono auto-incarcerato, da almeno trent'anni, forse più... sono un cosiddetto (e chi lo dice più?) artista déraci

DOVE SIAMO FINITI? STIAMO LAVORANDO, ASPETTATE E VEDRETE...

  Stiamo lavorando, sì, e anche molto intensamente, che credete? Non ci siamo presi nessuna pausa anche se i tempi che viviamo, così impegnativi ed estenuanti, per non dire sconvolgenti, lo richiederebbero. Esigerebbero un esilio defilato da questa società malata, insomma un luogo remoto (un’isola che non c’è?) dove smettere di pensare a quale fine ha fatto il mondo per godere della nostra assoluta estraneità. E invece no. Insistiamo a macerarci in una realtà che a noi appare sempre più estranea. Quindi, noi che siamo un Editore singolare, che non pubblichiamo montagne di libri tanto per pubblicare, cerchiamo di resistere pubblicando solo i libri di cui ci innamoriamo. Quei libri che non solo ci colpiscono nell’animo emozionandoci bensì che rispondono ai nostri intenti, quelli che dichiariamo apertamente nel “manifesto dei valori”. Soprattutto pubblichiamo un libro alla volta perché ci lavoriamo collettivamente, insieme all’autore ovviamente, finchè non lo capiamo e finchè non ci soddi

PASSATO E FUTURO DI UNA GUERRA (IN UCRAINA)

  Riportiamo un articolo di Guido Viale uscito su comune-info.net.  Secondo Guido Viale è importante risalire indietro nel tempo per misurarsi con il presente e proiettarsi nel futuro. Tuttavia, questo esercizio diventa ricco di senso se parte da due presupposti, spesso dimenticati. Il primo: la guerra non è un evento ma un processo e comincia ben prima del suo scoppio. Il secondo: anche la pace è un processo. E non ha mai fine. Che cosa sarebbe successo se, di fronte all’invasione dell’Ucraina, giunta fino a Kiev, Zelenski fosse fuggito, o si fosse arreso? O la Nato non gli avesse fornito tutte le armi che gli ha messo a disposizione? È l’argomento “forte” che tutti i favorevoli a riempire di armi l’Ucraina ritengono risolutivo. Non si può non rispondere. Ma  l’alternativa a una resa di Zeleski non è , e non era nemmeno allora,  la resa di Putin . Questa è la visione di chi nel proprio orizzonte non ha che la guerra. È certamente giusto che la storia si faccia con i se. I “se” apron

POETICA DELL’UTOPIA OVVERO IL REALISMO FANTASTICO

  L’uomo è un essere desiderante. Ha bisogno di volare col pensiero oltre qualsiasi limite, ha bisogno d’immaginare, ha bisogno di sognare. Questo è il segreto per la sua felicità altrimenti resta solo un animale votato alla nuda sopravvivenza. Ma tutto passa attraverso la coscienza della sua posizione nella complessità del reale, ovvero nell’abbandono di ogni presunzione di potenza.   Ragioniamo: l’uomo è un accidente per caso capitato in un piccolo pezzo di roccia che gira, insieme ad altre rocce, intorno a una stella piccolina che a sua volta, insieme ad altre stelle, gira intorno al centro della Galassia. “Le stelle sono milioni di milioni” diceva una canzone piuttosto bruttina, ma no, solo nella nostra galassia ce ne sono miliardi e non milioni e tutte, o quasi, hanno tanti pezzi di roccia come la nostra Terra che girano loro intorno. E di galassie ce ne sono miliardi di miliardi nell’Universo. Non è difficile, quindi, immaginare che ci siano altri miliardi (forse di miliardi)