Riportiamo un articolo di LUCIANA CASTELLINA pubblicato su Il Manifesto I nostri padri hanno parlato e straparlato. Allora si fumava, tutti e ovunque, e intanto si discuteva, ci si scontrava, si litigava; e però si inventava anche un mondo diverso. Perché ciascuno aveva un'idea che pensava (o pretendeva) fosse possibile condividere, renderla comune in nome di un soggetto collettivo che avrebbe potuto trasformarla in concrete conquiste. Poi, si sono ammutoliti. Perché ciascuno ha preso a pensare solo a sé stesso, e per rivolgersi a sé quando non si ha più voglia di rivolgersi all'altro, parlare non serve. Non viene più voglia di farlo neppure con i propri figli. E, in definitiva, nemmeno con sé stesso. Questo il punto da cui parte l'ultimo libro - Il silenzio del noi (Mimesis, pp. 90, euro 8) - di Niccolò Nisivoccia. Come è arrivato questo silenzio, quando e perché? Quando - scrive - i nostri padri, la generazione precedente a quelle giovani di oggi, hanno smesso di int