Da lontano… vedo un Vecchio! S’avvicinava. In principio non riuscivo a vedere bene. C’era nebbia. Vedevo solo una figura appena accennata che arrancava faticosamente. Poi, mano a mano, l’ho vista meglio. Chi era? Davanti a me quella figura si precisava. Era alta, con una tunica che gli arrivava fino ai piedi. Scalzi. Una volta quella tunica, mi son detto, doveva essere stata bianca ma ora era tutta impiastricciata di sangue e d’olio di motore. Il Vecchio sembrava più alto del normale anche se piegato malamente dal peso degli anni che si portava addosso. Camminava con passi trascinati e incerti. Sembrava uno scheletro. Con la pelle che, a brandelli, si staccava dalle ossa. A quel Vecchio gli è rimasto poco tempo da campare, subito ho pensato. L’ho guardato meglio. Portava capelli lunghi e bianchi che gli arrivavano sulle spalle ma sfilacciati e lerci come una latrina. E sicuramente erano pieni di pidocchi! Il suo volto metteva paura. Le occhiaie gli calavano sulle guance. Il naso era sc