Secondo molti c’è in atto una grande manovra di “distrazione di massa” da parte di questo governo di destra e dei suoi fedeli e rozzi pennivendoli. Insomma cercano di convincerci che questi figuri, in vero alquanto impresentabili, parlano di tutto al fine di nascondere la loro incapacità ad agire sui temi fondamentali che ammorbano oggi la società. E quali sono questi temi così importanti? Che discorsi! L’economia, l’inflazione, il lavoro… insomma la pagnotta. Come se tutti noi facessimo parte del popolo-bue che non chiede altro che pane o, al limite, le brioches. Chi è che cerca di convincerci di questa evidente falsità? Ma come? È la cosiddetta sinistra da passeggio e i suoi neofiti epigoni improvvisati che, ormai orbati, oltre ad averci scippato i sogni da decenni, s’arrampicano sugli specchi sperticandosi nell’elogio delle magnifiche sorti e progressive del PNRR, del reddito di cittadinanza, dei diritti individuali o, peggio ancora, del superbonus per le ville dei ricconi. E, sia chiaro, non diciamo che questi temi non siano importanti (ad esclusione, ovviamente, delle ville dei ricchi!) ma pensiamo che quello che fa oggi la destra al potere è cosa ben più pericolosa!
Noi crediamo che sia in atto un progetto, seppur sgangherato perché mancante d’attrezzatura, che tende alla egemonia culturale in questo paese politicamente e culturalmente disastrato. E non è detto che, nonostante tutto, non abbia successo. Di certo la destra non ha un cenacolo di politici e intellettuali degni di questo nome capace di sviluppare pensiero originale, ma questi, adesso che sono entrati nelle stanze del potere e che hanno in mano le leve del motore, hanno buon gioco a lavorare su un consesso sociale culturalmente depresso per non dire ignorante e reazionario. Siamo sicuri che noi, tutti, abbiamo fatto i conti con la Storia? Dall’altra parte, la cosiddetta sinistra (sempre da passeggio) non è in grado di produrre neanche uno straccio d’idea d’un altro mondo possibile. E non è cosa di adesso, a dir la verità.
Intanto la
destra ha cominciato a riscrivere la Storia; certo, la Storia non è fatta solo
di bianco e di nero ma è criminale negare la realtà. Invece il battaglione di
polizia alto-atesino agli ordini delle SS diventa un allegra banda musicale di
pensionati che, trotterellando, va in via Rasella e i martiri delle fosse
Ardeatine dei poveri italiani sparati alla nuca solo perché etnicamente italici.
E il fascismo? Si, ma… forse qualcosa ha sbagliato, come le leggi razziali, ma
vuoi mettere… Riscrivere la Storia non vuol dire solo ristampare i libri di
scuola bensì cambiare le basi stesse d’una società, insomma vuol dire
indirizzare il futuro. E poi… Dio, patria e famiglia. E la nazione, i patrioti!
Anche nel linguaggio cercano d’introdurre concetti e valori ormai andati a male,
ma senza “forestierismi”, per carità. La “patria” (ma quale?) che sconfina
nella difesa della razza, vedasi le urla per la salvaguardia etnica rispetto al
fenomeno della migrazione, la famiglia… fatta da un uomo e una donna, come
Adamo ed Eva, e chissenefrega dei bambini. E poi ancora… sicurezza e ordine! Gridano.
Non vi pare d’averlo già sentito? Alla gogna i partecipanti ai rave party e gli
imbrattatori di monumenti! Con annessa creazione di nuovi reati, come se non ce
ne fossero già abbastanza. E poteva mancare l’autarchico made in italy? Oppure
il Ministero dell’istruzione e del merito? (Avete sentito? Merito! E già perché
l’idea è quella del genio, del Super-uomo, il solo capace di idee brillanti mentre
la conoscenza oggi, come lo è sempre stata, è un processo collettivo). E sul
piano economico ecco le prebende per le loro fedeli corporazioni di titolari di
bagni balneari, forze dell’ordine, partite iva, agricoltori diretti e così via
cantando. Se tirassimo una riga e facessimo la somma ci accorgeremmo che tutto
ciò che stanno facendo sono elementi d’un progetto identitario, autarchico e
corporativo il cui intento è la diffusione di valori che siano fondamento per
una “nuova” società basata sulla riscrittura della Storia (uno specchio ingiallito
di quella del ventennio). Vi pare che questo sia un innocuo progetto di
“distrazione di massa”? Suvvia!
Questa volta,
seppur i soggetti siano impresentabili ma non per questo meno pericolosi, loro
hanno da insegnarci. Invece la sinistra da passeggio cosa fa? Si dibatte nelle
ristrettezze delle compatibilità. Certo questa società non è delle migliori ma
se ci mettiamo un pizzico di diritti, una dose abbondante di legalità, un
tritato fine di questione morale e l’uguaglianza qb (quanto basta), diventa un
piatto sopraffino da gourmet. Dice. E il modello su cui si basa questa società?
Non abbiamo niente da dire? Ci sta bene così? Il capitalismo ce lo dobbiamo
proprio tenere vita natural durante? Pare di sì. E se, invece, un altro mondo
fosse possibile? È un sogno? È un’Utopia? Torniamo a essere uomini sognanti, siamo
realisti pretendiamo l’impossibile! Contro il sistema di valori di questa
destra dobbiamo costruire una battaglia culturale in cui al centro ci sia la
critica al modello della società contemporanea e quindi un sistema di valori
che renda chiaro che un altro mondo è possibile. L’umano diventa un elemento
di progresso solo quando sa praticare i sogni.
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